Oggi mi sento un po' nostalgica: ripensavo ai viaggi di lavoro che facevo in Oriente all'inizio della mia carriera. Avevo poco più di 20 anni, piena di sogni e molto entusiasta di tutto ciò che mi circondava. Ricordo ancora quando mi dissero che mi avrebbero mandata in Sri Lanka a seguire i campionari tratti dai miei schizzi e schede prodotto. Intanto dovetti andare a cercare quella tanto misteriosa isola su una cartina geografica e poi, quando mi resi conto che era la famosa isola che i libri di scuola chiamavano Ceylon, pensai che sarei finita in mezzo a piantagioni di tè. Invece mi trovai in un posto incredibilmente diverso dalle mie aspettative: tra qualche turista in scalo per le Maldive, salimmo su un minivan. La strada dall'aeroporto al centro della capitale Colombo per molti tratti non era neanche asfaltata, non c'erano marciapiedi, la gente camminava quasi in mezzo alla strada, alcune donne indossavano i caratteristici sari, altre invece erano vestite all'occidentale ma con abiti dei nostri anni 40 (quelle con i sari erano notevolmente più affascinanti). Gli uomini spesso indossavano una lunga gonna attorcigliata in vita. In città c'erano degli hotel molto moderni, noi eravamo all'Hilton e dopo qualche viaggio ormai mi riconoscevano e mi accoglievano sorridenti chiamandomi sempre Miss Anna. Mi facevano sempre sentire a mio agio, e anche se i miei viaggi duravano 2 o 3 settimane, mi sentivo circondata da persone positive che mi volevano bene. Ancora oggi alcune signore che lavoravano in fabbrica, mi telefonano, anche solo per sentire come sto. Mi mancano!
giovedì 30 luglio 2020
Viaggi di lavoro in Sri Lanka
Oggi mi sento un po' nostalgica: ripensavo ai viaggi di lavoro che facevo in Oriente all'inizio della mia carriera. Avevo poco più di 20 anni, piena di sogni e molto entusiasta di tutto ciò che mi circondava. Ricordo ancora quando mi dissero che mi avrebbero mandata in Sri Lanka a seguire i campionari tratti dai miei schizzi e schede prodotto. Intanto dovetti andare a cercare quella tanto misteriosa isola su una cartina geografica e poi, quando mi resi conto che era la famosa isola che i libri di scuola chiamavano Ceylon, pensai che sarei finita in mezzo a piantagioni di tè. Invece mi trovai in un posto incredibilmente diverso dalle mie aspettative: tra qualche turista in scalo per le Maldive, salimmo su un minivan. La strada dall'aeroporto al centro della capitale Colombo per molti tratti non era neanche asfaltata, non c'erano marciapiedi, la gente camminava quasi in mezzo alla strada, alcune donne indossavano i caratteristici sari, altre invece erano vestite all'occidentale ma con abiti dei nostri anni 40 (quelle con i sari erano notevolmente più affascinanti). Gli uomini spesso indossavano una lunga gonna attorcigliata in vita. In città c'erano degli hotel molto moderni, noi eravamo all'Hilton e dopo qualche viaggio ormai mi riconoscevano e mi accoglievano sorridenti chiamandomi sempre Miss Anna. Mi facevano sempre sentire a mio agio, e anche se i miei viaggi duravano 2 o 3 settimane, mi sentivo circondata da persone positive che mi volevano bene. Ancora oggi alcune signore che lavoravano in fabbrica, mi telefonano, anche solo per sentire come sto. Mi mancano!
lunedì 27 luglio 2020
Milano: i fenicotteri di Villa Invernizzi
Camminando in via Cappuccini a Milano, in quello che viene chiamato il Quadrilatero del Silenzio, fermata metropolitana Palestro, qualche giorno fa mi sono imbattuta in una colonia di fenicotteri all'interno di una bellissima villa. Ho 'rubato' una foto dalle grate, ma conto di tornarci ad osservare con più attenzione. Mi sono lasciata coinvolgere dall'atmosfera tropicale, dal silenzio e dalla straordinarietà della situazione, ma poi tornando a casa mi sono informata meglio e ho scoperto che questi animali esotici sono lì dagli anni '50, quando il cavalier Romeo Invernizzi (il papà del formaggino Mio) ha deciso di farli arrivare dal Cile e dall'Africa. Naturalmente quelli che ora si trovano nel giardino sono nati in cattività, quindi è come andare in uno zoo in cui gli animali vengono curati e coccolati nonostante non siano più nel loro habitat naturale. L'imprenditore milanese amava osservarli dal suo studio mentre lavorava ai suoi numerosi progetti (immagino che siano stati di grande ispirazione, visto l'enorme successo dell'azienda!).
sabato 25 luglio 2020
Finto denim
In questi ultimi tempi se andate a comprare un capo in denim e lo trovate particolarmente comodo, confortevole e morbido, è molto probabile che non si tratti di 'vero' denim ma di un tessuto in felpa con effetto denim (stesso colore, stesso lavaggio, stesso trattamento). Il fatto di essere in felpa ovviamente lo rende molto più indicato per i neonati, i bambini, ma è perfetto anche per noi adulti senza perdere la "grinta" di un pantalone di jeans.
giovedì 23 luglio 2020
Qualche giorno ad Amsterdam
Quest'estate, se il virus non avesse colpito il mondo, avrei voluto portare mio marito e mia figlia quattordicenne ad Amsterdam. Città che ho già visitato qualche volta ma nella quale tornerei volentieri. Il periodo che preferisco è l'estate perché in genere, essendo un Paese del nord Europa, durante tutto l'anno fa piuttosto freddo. In estate si rischia comunque di trovare qualche giorno di pioggia ma con un po' di fortuna...
Di sicuro avrei organizzato un tour sul battello per i canali della città dal quale si possono ammirare le caratteristiche abitazioni, i fiori, le case galleggianti e la fila per visitare la casa di Anna Frank. Poi di sicuro avremmo camminato per le vie di Amsterdam perdendoci tra le stradine più nascoste fermandoci a vedere la casa più stretta del mondo, solo 1 metro di larghezza. Avremmo visitato il museo di Van Gogh, la casa di Anna Frank, piazza Dam e il Palazzo Reale, il Rijksmuseum, il mercato dei fiori, Voldelpark e anche la moderna biblioteca che non è segnalata nelle guide ma che mi era piaciuta moltissimo.
Avremmo affittato anche le biciclette, per sentirci più parte della popolazione e sicuramente avremmo incontrato anche una coppia di nostri carissimi amici olandesi. Poi avrei organizzato anche una gita fuori porta a vedere i mulini a vento.
Ma siamo stati costretti a rimandare in tempi migliori, e sono sicura che sarà un viaggio indimenticabile.
domenica 19 luglio 2020
Un salto al Vanilla Bakery a Milano
E' uno dei miei locali preferiti di Milano, ma non è solo un bar, è un posto in cui si possono gustare tantissime ricette americane e inglesi in ogni momento della giornata. Dalla tipica colazione americana ai bagel, dai cupcake alle torte più golose. Il tutto in un'atmosfera da sogno in cui il colore rosa prevale nell'arredamento e dove tutti i dettagli in stile shabby sono curatissimi. Come ogni bakery, il menù spazia dal dolce al salato ed è veramente ampio. Da provare è anche il brunch del weekend per gustare tutti i piatti tipici americani della lista: pancake, sandwiches, hamburger, bagels, uova cucinate in tutte le maniere. E poi, ci si può accomodare anche all'esterno.
Via S. Siro 2- Milano.
sabato 18 luglio 2020
Blue Seven e cotone biologico
La Blue Seven, azienda tedesca molto attenta alla qualità e al prezzo, è stata fondata nel 1929 in Germania. La responsabilità sociale è parte importante della loro attività commerciale ed è per questo che da qualche anno, oltre ad avere un sistema di monitoraggio per garantire le migliori condizioni di lavoro per i paesi produttori, hanno incominciato utilizzare il cotone biologico nei loro capi.
Il cotone biologico viene coltivato secondo le regole dell'agricoltura biologica e quindi senza l'uso di pesticidi, fertilizzanti, diserbanti e sostanze nocive per l'ambiente e per l'uomo.
Acquistando un capo in cotone biologico diamo il nostro contributo alla salvaguardia dell'ambiente. Inoltre, grazie alla totale assenza di trattamenti aggressivi, questo tipo di abbigliamento può essere definito ipoallergico.
venerdì 17 luglio 2020
Brand abbigliamento bambini
Pensavo ai brand di abbigliamento bambini che mi piacciono di più e ne farei una classifica:
Al 1° posto metterei sicuramente IL GUFO
Al 2° posto MAYORAL
Al 3° posto SARABANDA
Li conoscete? Sono tutti molto famosi, ma parlando con qualche cliente mi sono accorta che quello che per me e il mio mondo è Michelangelo, per le persone normali, è un nome qualunque. La gente conosce quello che vede tutti i giorni, per lo più nei centri commerciali, dove in effetti passiamo (o abbiamo passato) molto tempo libero, perchè comodi per lo shopping. Mayoral in effetti è presente come negozio monomarca all'interno del centro commerciale di Arese (MI), ma con mio grande dispiacere è quasi sempre vuoto... e non perchè i capi non siano belli, ma per i prezzi, che purtroppo non sono convenienti. Stessa cosa vale per Sarabanda, presente con negozi monomarca, nelle città oppure nei negozi multibrand. Bei capi, buona qualità e buon gusto, ma non di certo a buon mercato.
Il Gufo è presente come corner in Rinascente e ha negozi monomarca nelle più grandi città, ma è rivolto ad un target ancora più alto, i prezzi non sono alla portata di tutti. L'immagine è spettacolare, i suoi capi trasmettono buon gusto, classe, eleganza e modernità. Ma purtroppo hanno un prezzo, che è sicuramente equiparato al loro valore, ma troppo alto per molti di noi. Vorrei tanto poterlo vendere, è la mia massima aspirazione, magari nella prossima vita!
Al 1° posto metterei sicuramente IL GUFO
Al 2° posto MAYORAL
Al 3° posto SARABANDA
Li conoscete? Sono tutti molto famosi, ma parlando con qualche cliente mi sono accorta che quello che per me e il mio mondo è Michelangelo, per le persone normali, è un nome qualunque. La gente conosce quello che vede tutti i giorni, per lo più nei centri commerciali, dove in effetti passiamo (o abbiamo passato) molto tempo libero, perchè comodi per lo shopping. Mayoral in effetti è presente come negozio monomarca all'interno del centro commerciale di Arese (MI), ma con mio grande dispiacere è quasi sempre vuoto... e non perchè i capi non siano belli, ma per i prezzi, che purtroppo non sono convenienti. Stessa cosa vale per Sarabanda, presente con negozi monomarca, nelle città oppure nei negozi multibrand. Bei capi, buona qualità e buon gusto, ma non di certo a buon mercato.
Il Gufo è presente come corner in Rinascente e ha negozi monomarca nelle più grandi città, ma è rivolto ad un target ancora più alto, i prezzi non sono alla portata di tutti. L'immagine è spettacolare, i suoi capi trasmettono buon gusto, classe, eleganza e modernità. Ma purtroppo hanno un prezzo, che è sicuramente equiparato al loro valore, ma troppo alto per molti di noi. Vorrei tanto poterlo vendere, è la mia massima aspirazione, magari nella prossima vita!
giovedì 16 luglio 2020
Cambiare strada
Enrico Giraudi, autore di Tecnologie dell'Intuizione ha avuto il coraggio di svoltare. Per 20 anni è stato in pubblicitario in grandi agenzie con responsabilità e ruoli strategici. Poi si è reso conto che si stava "disintegrando" dentro e ha avuto il coraggio di uccidere il pubblicitario che era in lui per cambiare ed evolvere. "Noi siamo le nostre migliori possibilità future: questo bisogna dirsi quando si svolta". "Poi bisogna ascoltarsi, imparare a riconoscere ciò che ci fa bene o no. Bisogna darsi la possibilità di sperimentare, di fare errori. Non sono perdite di tempo, ma bagaglio di vita."
mercoledì 15 luglio 2020
Millionaire: la svolta. Rivista ispirazionale, almeno, per me.
Ogni tanto la leggo, per me è fonte di ispirazione. Per la vita di tutti i giorni, per il lavoro, per darmi la carica per affrontare bene le giornate. Questo è l'ultimo numero (luglio/agosto), ho letto solo le prime pagine e sono già colpita dal primo articolo su Carlo Ratti, il designer italiano più influente in America. "Non lasciare mai che una crisi vada sprecata" scrive, ispirandosi ad una frase dell'ex braccio destro di Obama. " Il problema oggi non è più quello di trovare idee, ma quello di riuscire a capire quali abbandonare e quali perseguire". "Ma allora, cosa devo diventare?" "Un curioso". "Ma non è un mestiere". "Non è ancora un mestiere. Viaggiate, scrivete, traducete, imparate a vivere ovunque. Cominciate subito. L'avvenire è dei curiosi di professione".
martedì 14 luglio 2020
Il mio blog: www.perbimbirimbina.blogspot.com
Ho iniziato a scrivere questo blog il 12 ottobre 2010, perchè trovavo divertente l' idea di poter scrivere di cose che mi piacevano, così, a ruota libera. Mi piaceva la sfida di uscire dalla mia zona di confort e condividere fatti, opinioni ed emozioni. Inoltre stavo per aprire il mio negozio on line di abbigliamento per bambini, e avrei potuto aggiornare i lettori anche sulle novità. Poi però non sono stata molto costante (caratteristica che mi perseguita dalla giovane età). Da poco ho ripreso, e vorrei scrivere, se non ogni giorno, quasi, perchè ci sono tanti argomenti che mi interessano e che spero possano interessare anche a voi! Seguitemi e, se volete, lasciate anche i vostri commenti!
lunedì 13 luglio 2020
Prim/estate 2020 abbigliamento bambini
Perbimbirimbina, sono tornata! Durante il lockdown stavo perdendo ogni speranza. Stavo per gettare la spugna, ma è bastata qualche vostra telefonata per farmi capire che sapete che ci sono, che mi pensate quando avete bisogno di qualche vestito per i vostri figli, che mi chiamate quando dovete fare in regalo per una nascita! Grazie.
Cercherò di tenere duro, anche nei prossimi mesi, anzi, ho già ordinato una parte di collezione invernale in cotone biologico, ipoallergica, sostenibile, e ne ordinerò altra strada facendo. Spero che non avrete timore a chiedermi cosa ho disponibile per voi, senza impegno sull'acquisto, ma solo per darmi la possibilità di mostrarvi quello che ho scelto per la nuova stagione!
domenica 12 luglio 2020
Vincere la pigrizia
Perchè vincere la pigrizia? Perchè se abbiamo un obbiettivo dobbiamo davvero mettere da parte quello che ci blocca e fare di tutto per raggiungerlo. Io ho spesso delle buone idee, o comunque tante idee, mi piace fare brainstorming con le persone, mi entusiasmo, mi informo, mi pongo l'obbiettivo, e poi? La maggior parte delle volte mi faccio prendere dalla pigrizia e abbandono. Incredibile, abbandono delle idee fantastiche, dei progetti che potrebbero rendere felice me e altre persone. Non lo voglio più fare, voglio seguire i miei sogni, le idee nuove, voglio seguire il mio intuito. Ed è per questo che ho ripreso a scrivere sul mio blog, perchè quando ho iniziato era una cosa che mi appassionava, e rileggendo i primi post ricordo perfettamente l'entusiasmo che era in me. Poi pian piano ho scritto sempre meno e l'ho dimenticato. Non lo voglio più fare. Ci voglio riuscire. Mi piacerebbe che anche voi ogni tanto lasciate qualche commento, ma forse è chiedere troppo, diciamo che mi basta sapere che leggiate quello che vi interessa.
sabato 11 luglio 2020
La mucca viola di Seth Godin
Quest'estate, tra i libri che mi sono ripromessa di leggere, ce n'è uno che vorrei rileggere: La mucca viola di Seth Godin. L'avevo letto una decina di anni fa, quando avevo iniziato la mia attività, ma ora credo che debba ripassare dei punti. Vorrei condividerne con voi l'inizio, quando l'autore narra che durante un suo viaggio con la famiglia in Francia, dopo essersi meravigliati di vedere dai finestrini la bellezza di un paesaggio di campagna con tante mucche marroni, dopo circa una ventina di minuti iniziarono ad ignorare le mucche. Erano sempre uguali, normali, e alla fine banali. Se ci fosse stata una mucca viola, quella sì che avrebbe suscitato interesse! "L'essenza della mucca viola è la straordinarietà". E poi il libro prosegue parlando di marketing e di come il segreto del successo di un prodotto sia proprio la sua novità. L'autore vuole stimolare in noi il desiderio di fare cose davvero straordinarie. Non vedo l'ora di rileggerlo per trarne ispirazione.
Vendita abbigliamento bambini da 0 a 16 anni
Qualche anno fa ho deciso che il passo successivo all'ideazione di un capo di abbigliamento per bambini, al disegno, alla preparazione della scheda tecnica con l'istruzione del tessuto, degli accessori e del pack, alla visione del capo realizzato ed eventuale modifica per renderlo vendibile, sarebbe dovuto essere proprio il contatto diretto con il cliente finale. Cosa sapevo io veramente del cliente? Cosa ne sapevo dei bisogni di un genitore quando comprava un capo per il proprio pargoletto? Ecco, prima di avere io stessa una figlia, posso onestamente ammettere che non ne sapevo assolutamente niente! Ogni capo che disegnavo seguiva altri standard: mi piaceva, era simile a quello più venduto la stagione precedente, seguiva le linee guida delle nuove tendenze. I quaderni di tendenza scrivevano che quell'anno per i neonati era di moda il nero? E nero doveva essere! Quanti genitori avrebbero comprato un capo nero per un neonato? Pochissimi, credete a me. E i bottoni per allacciare i pantaloni dei bambini all'asilo o in età scolare? Bisognava metterli, perchè erano fashion, ma poi le mamme sentivano le maestre lamentarsi perchè a quell'età non erano ancora autosufficienti e quindi i bottoni erano in po' come le stringhe per le scarpe. Certo, le scarpe con la chiusura a strappo non sono certo trendy, ma voglio vedere lo stilista, quando avrà un bambino, allacciare tutte le mattine le scarpe al proprio figlio mentre quello scalpita perchè non vuole andare a scuola ed è in ritardo. Spesso a tutti quelli che studiano i prodotti manca il contatto diretto con il cliente. Io ne sentivo l'esigenza, perchè in effetti tutto parte proprio dal cliente, dai suoi bisogni. Così ho aperto un'attività di vendita di capi per bambini. E il feedback è davvero interessante: i commenti diretti sugli acquisti, le richieste, le esigenze, sono tutti insegnamenti che aiutano a crescere nel mio lavoro, che mi caricano di entusiasmo.
venerdì 10 luglio 2020
Esplorate. Sognate. Scoprite.
Forse è un pensiero un po' sovversivo, un po' contro il sistema (scolastico, lavorativo, sociale), ma mi ha sempre affascinata. Soprattutto l'ultima frase del testo: Esplorate. Sognate. Scoprite. E devo ammettere di essere stata fortunata perchè grazie alla mia esperienza (scolastica, lavorativa, sociale) sono riuscita a conoscere tante persone, a trovarmi in tante situazioni e vedere tanti luoghi così diversi dal mio "porto sicuro" che mi portano a pensare di aver davvero vissuto bene la mia vita. Non potrei desiderare niente di meglio. Se tornassi indietro rifarei tutto, o quasi, magari qualcosa sarebbe da correggere un pochino. È stata un'esperienza straordinaria studiare Fashion Design e lo è stata ancora di più lavorare per aziende di abbigliamento bambini in cui, oltre a disegnare capi ho avuto la possibilità di viaggiare in Oriente per seguirne la trasformazione: dal disegno al capo finito: fantastico! Ho avuto la fortuna di conoscere tante persone provenienti da tutte le parti del mondo ed apprezzarle per la loro esperienza e professionalità. Certo, i viaggi più belli sono quelli che ho fatto con la mia famiglia, o con i miei amici, perchè veramente spensierati e fatti con il cuore, aperto ad ogni esperienza, ma è l'insieme di tutto che ha segnato la mia trasformazione e mi ha resa quella che sono oggi.
E voi? Avete fatto qualche viaggio che vi ha trasformato?
E voi? Avete fatto qualche viaggio che vi ha trasformato?
giovedì 9 luglio 2020
Lista dei desideri: posti da visitare.
In questi mesi di lockdown, bloccati in casa , senza più correre come pazzi contro il tempo, abbiamo sicuramente avuto modo di pensare. Non so voi, ma io, che sono nata con la valigia in mano, ho sentito ancora più forte il desiderio di tornare a viaggiare verso mete lontane. Come prima, più di prima. Invece ancora oggi sono spaventata da tutto quello che è successo e sta ancora succedendo nel mondo e mi chiedo quando potrò far passare di nuovo la mia valigia sul nastro dell'aeroporto.
Nel frattempo ho fatto una lista dei posti in cui vorrei andare non appena sarà possibile (a parte l'Egitto dove c'è una parte della mia famiglia).
Vorrei tornare a:
Parigi
Londra
New York
Scozia
Vienna
Praga
Bruges
Sri lanka
India
Vorrei andare a:
Lisbona
Normandia
Irlanda
Budapest
Turchia
Marocco
Mauritius
Namibia
Antigua
Argentina
Singapore
In realtà ci sarebbero ancora altri posti che vorrei vedere o in cui vorrei tornare, ma mi rendo conto che il tempo stringe e sarà già difficile riuscire a vedere tutti quelli appena elencati.
E voi? Avete mai fatto una lista? Perchè anche voi non provate a farne una?
Nel frattempo ho fatto una lista dei posti in cui vorrei andare non appena sarà possibile (a parte l'Egitto dove c'è una parte della mia famiglia).
Vorrei tornare a:
Parigi
Londra
New York
Scozia
Vienna
Praga
Bruges
Sri lanka
India
Vorrei andare a:
Lisbona
Normandia
Irlanda
Budapest
Turchia
Marocco
Mauritius
Namibia
Antigua
Argentina
Singapore
In realtà ci sarebbero ancora altri posti che vorrei vedere o in cui vorrei tornare, ma mi rendo conto che il tempo stringe e sarà già difficile riuscire a vedere tutti quelli appena elencati.
E voi? Avete mai fatto una lista? Perchè anche voi non provate a farne una?
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